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  • evaromoli
  • 3 mar
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 mar




Il mio ferramenta è un supereroe.


Lui sa tutto. Lui trova tutto.

Conosce ogni problema, ma soprattutto ne conosce ogni soluzione.

Per lui non ha segreti nessun tipo di lavoro di manutenzione casalinga. Conosce il segreto dei fili per stendere i panni, il sottile lavoro delle carrucole; sa a memoria i watt di tutte le lampadine e il loro consumo; capisce subito se il lavoro che devi fare si risolve con una vite oppure se devi usare trapano e stop… e te lo dice con garbo; è ferrato (!) su tutte le tipologie di pennelli e pennellesse (!*?); ti lascia parlare e spiegare, anche se sa che non ci capisci niente e alla fine vorresti chiedergli di venire lui a farti il lavoro. Ma non hai il coraggio e allora memorizzi tutti i consigli, facendo finta di aver capito.

Dietro di lui cassetti infiniti, etichettati e misurati per raccogliere viti e vitine, che per me sono tutte uguali, ma per lui no. Lui si gira a occhi chiusi e apre sempre il cassetto giusto.

Quando fa le copie delle chiavi poi, esce il suo lato artistico. Sale un paio di scale e accende il macchinario, il rumore assordante e lui lavora. Poi scende e si appoggia al bancone: deve rifinire con la raspa. «Sennò nun gira» (parole sue).


Poi fa il cartoccio con il pezzo di giornale e io esco senza capire bene quello che devo fare.


Al limite torno.


 
 
 
  • evaromoli
  • 1 mar
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 mar




Quante chiavi abbiamo preso e custodito? Chiavi singole, doppie, piccole e grandi. A volte troppo grandi, per lo spazio che promettevano. Chiavi senza portachiavi, a volte appese ad un filo. Chiavi di portoni, di porte, di lucchetti, di case e di stanze. Chiavi prese in custodia o lasciate in mani fidate. Chiavi dimenticate, fatte rifare, chiavi lasciate attaccate per pigrizia fuori, per paura dentro. Chiavi nel cassetto del comodino al mare, che per un mese non ci servono più.

Chiavi con mille impronte sempre di noi, ma nel passare del tempo. Chiavi desiderate e mai ricevute, chiavi perse nella borsa. Chiavi che volevamo regalare o ricevere in regalo, mai le stesse.



 
 
 
  • evaromoli
  • 26 feb
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 mar




Che poi alla fine, avresti solo bisogno di una domenica di febbraio. Pasticcini misti, meglio se per lo più cannoli alla crema piccoli, nella mano destra tra indice e medio. Il passo leggero sul marciapiede, il freddo accettabile, da tenere magari la sciarpa coraggiosamente aperta sulla giacca, un citofono da suonare ad occhi chiusi, scale da salire a piedi per fare prima, una porta davanti alla quale aspettare, sapendo di essere riconosciuto comunque. Cose che fanno tutti, cose che hanno annoiato tutti. Che hanno costretto (quasi) tutti a trovare scuse e strade e domeniche alternative da anni.

Tu avresti bisogno di avere questo, con lei. E di spiegarle quanto sia bello.

Ma non lo sai ancora. Non lo sapete ancora.

E mangiate pasticcini da soli.












 
 
 

Parole mie

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